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L'arciabbazia di Montecassino è un monastero benedettino del Lazio, situato sulla sommità di Montecassino.
Fondata nel 529 da san Benedetto da Norcia sul luogo di un'antica torre e di un tempio 
dedicato ad Apollo, situato a 519 metri sul livello del mare, ha subito nel corso della 
sua storia un'alterna vicenda di distruzioni, saccheggi, terremoti e successive 
ricostruzioni.
Nel 577, durante l'invasione dei Longobardi, il monastero venne distrutto per la prima 
volta. Ricostruita intorno al 717 sotto l'impulso di Petronace di Montecassino, l'abbazia 
venne distrutta una seconda volta dai Saraceni nell'883, venendo riedificata per volere di 
papa Agapito II solo nel 949.
Per tutto il medioevo, l'abbazia fu un centro vivissimo di cultura attraverso i suoi 
abati, le sue biblioteche, i suoi archivi, le scuole scrittorie e miniaturistiche, che 
trascrissero e conservarono molte opere dell'antichità. Testimonianze storiche del più 
alto interesse e di sicura validità sono state raccolte e tramandate a Montecassino: dai 
primi preziosi documenti in lingua volgare ai famosi codici miniati cassinesi, ai preziosi 
e rarissimi incunaboli.
Distrutta da un terremoto nel 1349 e nuovamente ricostruita nel 1366, l'abbazia assunse 
nel XVII secolo l'aspetto tipico di un monumento barocco napoletano, grazie anche alle 
decorazioni pittoriche di numerosi artisti tra i quali Luca Giordano, Francesco Solimena, 
Francesco de Mura, Giovanni de Matteis.
In queste forme era giunto fino a noi l'antico monastero prima che nel 18 febbraio del 
1944, durante la seconda fase della battaglia di Montecassino, un bombardamento massiccio delle forze alleate, che vi sospettavano erroneamente la presenza di reparti tedeschi, lo distruggesse nuovamente.
La ricostruzione, iniziata subito dopo la fine della guerra, ha mirato ad una riproduzione 
esatta delle architetture distrutte.
fonte wiki

 
						